“Anna cos’è la Cta?”
“E la headline?”
“E l’uncino?”
Se non facessi questo lavoro con estrema passione direi dei nemici giurati del racconto, ma non è del tutto vero.
Vediamo di fare ordine, che dici?
Allora si parte dalla headline ovvero il titolo che spinge le persone a leggere il tuo post, sono delle frasi che catturano l’attenzione di chi ti legge. Di solito hanno delle formulette magiche come “Ti svelo i 3 segreti…”, “Una cosa che devi assolutamente sapere di…”, “Finalmente posso svelarti la novità di …”
Non deve essere slegata dal resto del post tanto per attirare l’attenzione, sennò sembrano davvero posticce e messe lì a caso
Io di solito la butto giù di getto e poi la rifinisco o la riscrivo del tutto dopo aver scritto tutto il post, lo faccio anche qui sul blog.
Un esempio è il mio blogpost sull’essere mainstream, il titolo pone una domanda la cui risposta è diversa da ognuno.
Pro: funzionano spesso e volentieri. É come scegliere un libro per il titolo, spesso è quello che ti ispira quando sei indecisa
Contro: se non le usi con sapienza dopo un po’ la comunicazione si appiattisce e sembrerà tutto uno copia di qualcosa già letto
Passiamo all‘uncino, no purtroppo non il bel capitano del telefim C’era una volta. L’uncino è una frase che crea empatia e suggerisce che tu abbia la soluzione al problema del tuo lettore. Sarà l’uncino a portarti alla call to action (ovvero ad “abboccare all’esca”).
Personalmente l’uncino lo inserisco nel testo come parte del discorso che sto facendo.
Pro: accompagna il lettore alla conclusione del post
Contro: capita che venga scritto proprio freddamente e fuori contesto così si vede subito che non è parte del testo
Anche qui ti porto un mio esempio, se vai a leggere il blogpost sull’avere bisogno di un socialmediamanager vedrai che ho inventato un dialogo tra me ed una persona. Questo è stato il mio uncino.
Passiamo alla parte tosta del nostro viaggio (ecco un esempio pratico di uncino) che è la call to action. Sono le ultime frasi del tuo post quelle che dovrebbero invogliare i tuoi lettori ad interagire con te per coinvolgerli e creare con loro un rapporto umano oltre lo schermo, ma cosa ci scriviamo?
Domande precise, frasi conclusive che diano il via alla conversazione. Nulla tipo “ma tu cosa ne pensi che del cielo blu?” , magari in fondo ad un post che decanta le lodi di un maglietta blu.
Pro: quando spontanea e coerente la call to action permette di far partire delle splendide conversazioni sotto i tuoi post
Contro: stufano, quando ne leggi una sfilza tutte simili ti passa la voglia di fare l’azione che ti chiede
Ricordati che chi ti legge può essere distratto e magari essere sui social per distrarsi, però percepisce perfettamente la forzatura dei tuoi testi. Tra fare un testo super studiato ma falso ed uno senza regole ma spontaneo io ti dico di scegliere il secondo, alla fine la qualità ripaga sempre.
Sei obbligato ad usare questo sistema? Per fortuna no! Nella comunicazione social non si deve fare nulla perché lo fanno gli altri, devi fare quello che è adatto a te. Allora perché ho scritto questo blogpost, che tra le altre cose online trovi tutte le frasi pronte?
Perché per sovvertire le regole, prima devi conoscerle (Cit. La Ciclista Ignorante)
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P.s Questa sopra è proprio la mia Cta di chiusura di ogni blogpost 😉