Prima parliamo di soldi e poi di contenuti

Non c’è nulla da fare, glielo vedi negli occhi quello che pensano: prima parliamo di soldi e poi di contenuti

La domanda a cui si va secchi, non importa nessuna variabile è sempre la stessa: quanto mi costi?

In questi giorni mi sono imbattuta in diverse sponsorizzazioni di pacchetti ad abbonamento per tot euro al mese di comunicazione social.

Non sono capace, sarà un mio limite ma non ci riesco e forse questo mio blocco mi farà perdere terreno rispetto ad altri.

Capisco il punto di vista del cliente: 2kg di contenuti al costo di un caffè al giorno è allettante e probabilmente molto comodo.

Dal mio punto di vista e dall’esperienza con i miei clienti ci sono delle variabili che vanno conteggiate e che potrebbero non aiutare poi tanto chi auto-gestisce la propria comunicazione.

  • La conoscenza dal mezzo comunicativo a livello tecnico. Mi dirai “ci sono mille tutorial su come programmare su creator studio” ma si certo, ci sono tutorial per tutto. Quando però lo Zio Mark cambia le regole di punto in bianco? L’immagine grafica coerente?
  • La variabile “ci metto del mio”, nel momento in cui il cliente si sente più sicuro grazie ai testi ed immagine pronte si lancerà nell’ardua impresa di voler mettere qualcosa scritto o rielaborato personalmente. Qual è il problema? Lo stesso di quando chiami l’idraulico e decidi che il pezzo che sta usando non va bene. Ci sono buone probabilità di avere una perdita.
  • Ogni attività lavorativa ha il suo linguaggio, la sua stagionalità. In linea di massima si pensano e programmano mensilmente i contenuti, quando ti affidi ad un professionista che ti segue passo dopo passo puoi inserire la novità del momento o adattarti agli eventi anche quelli imprevedibili. Pensate ad una qualunque attività che ha acquistato un blocco di contenuti a febbraio 2020 per marzo 2020, sarebbero tutti stati sballati dalla pandemia ed il piano editoriale da rifare da zero. In questo caso specifico do per scontata la correttezza di chi ha venduto il prodotto e che in casi eccezionali come quello che abbiamo affrontato si sia cambiato tutto gratuitamente.
  • Il presidio dei social: il cliente che fa da sè non lo sa fare. Generalmente non ha tempo e modo di controllare i commenti (belli e brutti) sia sotto i post sia in posti impensabili come l’immagine di profilo.

Se prima parliamo di soldi, poi di contenuti allora per me c’è qualcosa che non funziona. Significa che devo spiegare meglio quanto impegno ci sia dietro ad ogni singolo lavoro di comunicazione.

Rimanendo coerente ad un mio post su instagram, questa non è una guerra.

Chiunque atterri su questo sito sappia fin d’ora che non troverà pacchetti pronti per nulla. Ogni strategia, piano, programma, rubrica, immagine è pensata ad hoc e diversa per ogni cliente.

Se stai pensando di aprire una pagina facebook o un profilo instagram dai prima un occhio alla mia lista degli errori più comuni sui social.

Cosa si può fare in 30 minuti?

  • Un buon piatto di pasta
  • Il giro del quartiere a piedi
  • Lamentarti del tuo lavoro

… oppure stilare un nuovo piano per il tuo progetto

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