Quale formato video usare su Instagram

La domanda annosa è quale formato video usare su instagram?

Dobbiamo partire da un principio base.

Nessun social vuole che tu esca dalla sua piattaforma.
Così anche instagram ha dovuto fare la lotta ad altre realtà che nel tempo sono nate, vi risparmio la genesi di youtube/snapchat/tiktok per andare dritta al sodo.

Quindi quale formato video usare? Tutti e nessuno.
Bella risposta, sono sicura vi abbia svoltato la giornata. Scherzi a parte, dipende dalla vostra realtà e da come vi approcciate alla comunicazione video.

Vediamole un po’ nei dettagli:

Stories

Le stories sono veloci, per me devono avere i sottotitoli per essere davvero inclusivi per tutti i tipi di utenti. Permettono di fare video brevi che spesso generano un interazione spontanea ed immediata (commentare al volo una stories fa sentire il follower più coinvolto che sotto ad un video di youtube), al raggiungimento dei tanto agoniati 10k entrerete in possesso del magico “swipe up”. Passate le 24h decidete autonomamente se farle morire o salvare nelle stories in evidenza. Salvatore del lockdown ed ancora momento felice delle giornate dure: @cosebrutteimpaginatebelle

IGTV

Ha avuto una partenza decisamente in salita: lanciata/fermata/rilanciata grazie ai big content creator vi permette di fare video più lunghi e di tenerli automaticamente salvati. Durante il lockdown io ho fatto workout grazie ai video che trovavo su igtv. Volete trovare ispirazione: @iristinunin @arianna_lai @the_bodypositive_fit

Benefit delle igtv è che si possono mettere in swipe up anche se non avete i 10k, non male no?

Reels
Lo so, vi partono in testa le musichette dei balletti, ma non sottovalutatela ci possono essere contenuti davvero belli e non demenziali. Qui la fanno da padrona le visualizzazioni e la velocità con cui un contenuto diventa virale. Andate a vedere quelli di @miss_norasinn.

Come potete vedere ogni formato video che decidete di usare su instagram può dare visibilità e contenuti di qualità basterà inserirlo accuratamente nel vostro piano editoriale ed al vostro modo di comunicare.

Se hai paura d’essere mainstream nell’accezione sbagliata, ho scritto un post al riguardo.

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